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Il futuro degli eventi: la nuova normalità tra digitale e realtà

Da più di un anno la pandemia ci ha fatto inevitabilmente fare i conti con una nuova realtà, alla quale, seppur con fatica, ci siamo gradualmente abituati.

Tutte le grandi manifestazioni (fiere, eventi, concerti, intrattenimento sportivo) nell’ultimo anno hanno subito un arresto totale, obbligandoci a ripensare e rimodulare tutto il settore in una nuova modalità, nella quale le grandi tecnologie hanno ricoperto un ruolo di rilievo nel supportare il processo di trasformazione.

E allora abbiamo ripensato a tutto: agli spazi a cui eravamo abituati, alle condivisioni perdute, alle piccole o grandi emozioni che provavamo in quegli eventi dal vivo che ci facevano battere forte il cuore. E abbiamo creato uno spazio tutto nostro, dove poter dar vita a un piccolo, grande mondo fatto di una virtualità che non si sostituisse alla normalità, ma che la affiancasse in un periodo non facile.

E allora, via: abbiamo dato spazio a eventi online, connessioni virtuali, collegamenti in remoto, brindisi e festeggiamenti a distanza, ricostruendo quel concetto di normalità che si stava disgregando nella nostra quotidianità. E ne abbiamo messo in piedi, pezzo dopo pezzo, un valore aggiunto.

Che è diventato, oggi, la nostra realtà.

Ma la normalità a cui ci siamo abituati oggi, quella virtuale, interconnessa, sostituirà quella di un anno fa? Quella di un concerto con migliaia di persone?

Probabilmente no.

Queste due nuove normalità continueranno a vivere insieme, affiancandosi nei prossimi anni, convivendo senza che ognuna annienti l’altra, anche quando saremo di nuovo presenza nella folla durante un concerto.

Con la tecnologia abbiamo creato nuove occasioni, abbattendo limiti di spazio e tempo.

Possiamo dialogare con qualcuno che si trova dall’altra parte del mondo o assistere a una manifestazione online, misurandoci ogni giorno con una grande opportunità: senza di essa non avremmo potuto Ricostruire.

 

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