Sempre più i brand, a causa della pandemia, devono convincere i clienti a tornare nei negozi, ma allo stesso tempo il numero di persone che è consentito accogliere è limitato, con una regolamentazione degli accessi.
Del resto, come conservare l’attrattiva dei punti vendita fisici, se non è più possibile toccare con mano i prodotti a proprio piacimento? Per stimolare le vendite, i retailer si trovano costretti a trasformare l’accoglienza del cliente nel suo insieme.
La digitalizzazione, in questo, offre alcune soluzioni utili per provare a gestire queste problematiche più facilmente per il personale e per i clienti.
Si sta pian piano sviluppando una tendenza a nuove modalità d’interazione tra acquirente e venditore nell’ambito dei negozi, permettendo all’utente di ritrovare il calore dello shopping reale attraverso la sicurezza e le funzionalità dello shopping virtuale, con un’assistenza “one to one” personalizzata.
Esperienze che sono a cavallo tra il fisico e il digitale, attingendo ai due estremi per dare vita ad una nuova customer experience.
Le nuove frontiere di Realtà Virtuale (VR), Aumentata (AR) e Mista (MR), così come la nascita di nuove webapp, permettono un’ interazione tra shopper e brand in grado di oltrepassare il concetto di presenza fisica, attraverso l’esperienza dell’utente che si trova coinvolto in prima persona nella trasformazione a cui stiamo assistendo.
Già l’estate scorsa la maison di moda Gucci ha lanciato un nuovo servizio tramite cui prenotare un appuntamento e parlare direttamente con un commesso di uno dei vari store in modalità video.
Si tratta di un’esperienza particolarmente utile se l’accesso ai negozi è limitato: grazie a questo servizio si può vivere un tour virtuale della boutique, rivolgersi a un commesso per fare domande sui tessuti e osservare i capi esposti da ogni angolo, pur non toccandoli con mano.
